
05 Giu Sarà vero sempre? – Quando ti dicono di andare a un passo che non è il tuo
Cioè, sarà sempre vero che l’importante è stare al passo, mantenere il ritmo dettato dagli altri?
E’ una domanda questa che ogni tanto torna a farmi visita.
Sento di muovere i miei passi professionali, dentro al mio progetto di Scomfort Zone, come una tartaruga gigante. Con il mio passo, forse molto (troppo) prudente.
E dire che mai come ora mi sento dentro “al flusso” (chi ha vagabondato un pò per il Mondo ne avrà sentito parlare spesso), al mio cammino.
A riguardo mi è tornato alla mente un ricordo.
Mi trovavo circa due anni fa a La Paz, in Bolivia, che con i suoi 3600 metri di altezza è la capitale più alta al Mondo.
In ostello conosco un signore, Edy, sulla sessantina, nato in Turchia ma sin da piccolo trasferitosi in Svizzera.
Edy è un grande viaggiatore, facciamo subito amicizia, mi racconta che con la pensione e le figlie grandi riesce a dedicarsi fino a 6 mesi di viaggio in solitaria ogni anno. Decidiamo di uscire a conoscere la città.
La Paz è fatta in salita. Ci si sposta attraverso un sistema di funivie e poi camminando tra i vicoli della città.
A un tratto Edy mi chiama e dice: “Mattia io ho il mio passo. Più lento del tuo, ma che mi permette di arrivare fino in fondo. Sai, ho un’aorta artificiale“. “Non lo sapevo Edy, andiamo più piano” – gli rispondo.
“Sai Mattia, lo scorso anno con il mio passo ho scalato l’Everest” mi disarmava Edy mostrandomi con orgoglio le foto dal telefono.

Tenere il proprio passo.
Che poi Edy con la sua presenza mi ha insegnato un sacco di altre cose.
Avevo di fronte un personaggio tenace, che non mollava e aveva ben chiaro dove voleva arrivare.
Tu pensi di camminare al tuo passo?
Voglio condividere con te un pò di cose che mi stanno succedendo.
Si sta formando il gruppo per il viaggio di Agosto in Colombia. Sono molto felice perchè è un’opportunità per me di ritornare in una terra meravigliosa ed è l’occasione per poter raccontare dal vivo “ai miei viaggiatori” una modalità di viaggio che ho fatto mia, come uscire dal proprio reticolato e aprirsi al nuovo.
Se vuoi saperne di più scrivimi a info@scomfortzone.com
Sai, sto pensando di organizzare delle dirette Facebook, tipo una al mese, insieme a dei Coach. Si parlerà ovviamente di uscita dalla zona di comfort, come farlo attraverso il viaggio ma soprattutto nella vita di tutti i giorni.
Come ti suona questa proposta? Mi interessa sapere il tuo punto di vista.
Anche se sono terribilmente prudente credo questa volta mi butterò!
A metà giugno ospiterò un paio di notti tramite couchsurfing un ragazzo americano di nome Henry. Non so assolutamente chi sia, ma dalla richiesta che mi ha inviato è emersa tutta la sua curiosità per l’Italia e il desiderio di viverla attraverso esperienze local. Mi basta.
Mi sono tornati alla mente tantissimi ricordi. Ho accettato con piacere.
Pensavo di organizzare un aperitivo o un’uscita (se arriverà nel week end) insieme a tutti quelli che desiderano unirsi. Sarà a Forlì. Mi piace mostrare ad altri viaggiatori alcuni lati della nostra cultura (e di come siamo “ruspanti” noi romagnoli anche se cerchiamo di nasconderlo).
Fammi sapere se ti va di unirti!
A maggio avevo organizzato insieme a Cinzia, una cara amica, GAMBO – OGGI CI SONO IO. Una giornata dove prendersi del tempo, stare in mezzo alla natura, e fare dei divertentissimi esercizi di Scomfort Zone.
La pioggia non ci ha permesso però di fare questa uscita. Replicheremo presto. Sulla pagina Facebook pubblicherò l’evento..stay tuned!!
E poi c’è INZIR, l’associazione di viaggiatori nata da qualche mese a Forlì. Siamo carichissimi, perchè alla nostra idea si è sommata la partecipazione e l’entusiasmo di tante persone, nuovi compagni di viaggio.
Siamo già 400 e abbiamo voglia di proporre tanti nuovi progetti, racconti e occasioni per mettere in circolo tutta questa bella energia che stiamo ricevendo.
Ti racconto un’ultima cosa.
Questa è la mia attuale zona di Scomfort.
E’ da qualche mese che mi sento periodicamente con Bogale e Matt.
Chi sono Bogale e Matt ti chiederai?
Bogale è il mio amico e corrispondente etiope con il quale abbiamo già organizzato lo scorso anno un’esperienza di viaggio in Etiopia.
Matt è un’amico di Teheran, agente di viaggio, che ha ospitato me e Croce lo scorso marzo in Iran.
Con entrambe sto programmando dei viaggi futuri. In Etiopia a fine ottobre e in Iran per capodanno.
Mai avrei pensato qualche anno fa che mi sarei ritrovato a discutere di prezzi, esperienze local e volontariato in lingua straniera con persone che si trovano in paesi lontanissimi da qua e pure con altri fusi orari!!
Esco dalla mia zona di comfort ogni volta in cui mi rendo conto delle nostre differenze culturali e le accetto.
Tu lo sai, noi “occidentali” siamo abituati a organizzare tutto al dettaglio, specialmente quando il nostro lavoro interessa altre persone, a darci e rispettare scadenze.
Per Matt e Bogale è differente.
Loro hanno il mio stesso obiettivo, ci rispettiamo tantissimo, ma vengono da percorsi e culture così differenti.
Spesso quando tardano a rispondere o rispettare una scadenza mi innervosisco, anzi no, mi incazzo proprio!
Ma in fondo sono molto grato di avere queste occasioni e forse come diceva Edy, è importante raggiungere l’obiettivo, ognuno con il suo passo.
Grazie per essere arrivato a leggere fino a qui.
Scrivimi se ti va per darmi un suggerimento o un punto di vista, mi farebbe davvero molto piacere!
Buena onda!
Mattia

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