
13 Nov Come essere se stessi in un ambiente che non ci appartiene più – Esercizi di Scomfort Zone
Entrare nella propria scomfort zone non è facile.
Per farlo veramente è necessario esercitarsi.
E l’esercizio è frutto di una grande volontà.
Da anni rimbomba la notizia che siamo in piena globalizzazione. La società viene targettizzata, fatta cioè “a stampino”.
Ma poi che cosa vuol dire?
Passi il discorso sui prodotti, le marche e i centri commerciali, quello ormai ci esce quasi dalle orecchie. Ma chi l’ha detto che ci fanno con lo stampino?
Cioè, vorreste forse dire, voi benpensanti, che io penso, mi comporto e agisco più o meno come volete voi insieme a qualche altro miliardo di persone nel Mondo?
Momento Momento Momento. A pensare così per massimi sistemi finisce poi che mi fuma la testa (ma allora è vero che non mi hanno abituato a pensare in grande perchè sarei scomodo al sistema !?!)
Io credo che la nostra libertà intellettuale sia salva. Non è il frutto di diabolici progetti distorsivi. Quello che siamo e che pensiamo è frutto di un incasinato intreccio di eventi. In origine è stata la nostra famiglia che con tradizioni, con i “si è sempre fatto così”, con paure e credenze ci ha bonariamente portato in linee di pensiero che forse (dico forse eh) non ci appartenevano.
Poi sono arrivati gli amici di infanzia, gli amori, i colleghi, per distrarre il nostro IO già turbato e farlo diventare una sbiadita rappresentazione di un’immagine che pensiamo ci possa calzare più o meno bene.
Ok, allora vi dico una cosa: noi non siamo uno stampino ma un punto di vista.
Ebbene si, siamo un punto di vista!.
Vediamo le cose secondo un filtro, che altro non è che l’insieme di tutti i casini e le esperienze che abbiamo avuto sino ad ora.
Quindi capita che la stessa situazione la vediamo e interpretiamo in maniera del tutto diversa da chi ci sta attorno.
Non ci avevi mai pensato, dì la verità!
Però una cosa la devo dire. La società (manteniamo questo profilo generico) una cosa ce la inculca: LA PAURA.
E’ la paura che ci viene iniettata quotidianamente a nostra ingenua insaputa. Perchè la paura genera azioni o non azioni che portano ad un risultato economico e sociale. La paura porta a fare acquisti mirati, la paura porta a fare scelte piuttosto che altre, la paura ci porta a non aprirci bensì a chiuderci. Ogni tanto qualcuno si impossessa della paura per il suo personale tornaconto e ci terrorizza “a stampino”.
Fine del catastrofismo. Inizio delle buone notizie.
Non c’è cosa più bella di conoscersi ogni giorno un pò di più e decidere quale nuovo passo fare nella nostra vita.
Senti il desiderio di uscire dalla tua zona di comfort?
Non è necessario prendere decisioni drastiche, mollare tutto e partire!
Quello si può fare e ti posso spiegare come, ma oggi voglio darti un altro consiglio.
A volte ci chiediamo cosa cavolo facciamo dentro a situazioni o ambienti che non ci appartengono più.
Sentiamo il desiderio di cambiare ma non sappiamo letteralmente da dove iniziare.

Accetta il consiglio: CAMBIA CON PAZIENZA.
Ti darò 3 consigli per entrare nella tua scomfort zone.
Riuscirai a essere la persona più vicina al tuo IO reale pur vivendo in un ambiente che senti così distante.
Non ti vendo ricette, frullati in polvere o soluzioni garantite non ti preoccupare!
Ti propongo una strada per vedere il nostro personale punto di vista, come dicevamo poco fa, da un’altra angolazione.
Ecco i primi 3 esercizi per uscire dalla propria zona di comfort nella vita di tutti i giorni.
1 – ASCOLTA E CONSERVA
A volte ti arrivano intuizioni, spunti, idee che non riesci a fermare. Si mescolano a quel frenetico vortice chiamato cervello e se ne vanno senza lasciare traccia nella tua memoria.
Il primo esercizio che ti consiglio è quello di SCRIVERE su un foglio che leggerai solo tu 5 desideri personali.
Questi desideri ti devono appartenere, li devi sentire tuoi oppure sentire che è proprio lì che vorrai arrivare.
I tuoi desideri non devono essere GENERICI. Se scrivi “Voglio essere felice” non funzionerà!
La felicità va conquistata passo dopo passo, inizia con l’indicare 5 desideri che puoi visualizzare e concretizzare.
Ti faccio qualche esempio: “Voglio esprimere le mie opinioni al lavoro con sicurezza”. “Voglio mangiare più lentamente”. “Voglio passare più tempo con la mia famiglia”. Questi sono solo esempi.
Forse non ci credi ma potrebbe essere l’inizio della tua personale rivoluzione!
Ti dò due regole però: TEMPO e NON.
Quando deciderai di scrivere questi 5 desideri fallo entro massimo 2 giorni. Scrivi i tuoi desideri senza utilizzare NON e qualunque forma grammaticale che rappresenti una negazione.Ad esempio: “Non voglio più fumare” potrebbe diventare “Voglio vivere da oggi senza fumo”.
Ora avrai un foglio con su scritti questi 5 desideri. Rileggili una volta al giorno a voce alta, sii costante in questo impegno.
Quando ritieni di aver raggiunto uno dei 5 punti allora depennalo e aggiungine un altro.
2 – SCRIVI E RICORDA
Abbiamo spesso un ricordo vago del nostro passato. O meglio, ne conserviamo solo una parte, magari dimenticando le situazioni più difficili e di cambiamento. E’ quasi una difesa immunitaria che conserva e modella alcune informazioni.
Ecco cosa devi fare: scrivi un diario per almeno 3 mesi. Prendi un diario vero e proprio oppure un file word. Ogni giorno inizierai scrivendo la data e di seguito i pensieri che ritieni più importanti rimangano impressi. Scegli tu la lunghezza. Conosco persone che scrivono righe su righe e altri che incidono solo singole parole significative del proprio stato d’animo.
L’unica regola che dovrai seguire sarà questa: questo diario è solo ed esclusivamente tuo, lo terrai lontano dalla portata di chiunque altro!
Questo esercizio ti permetterà di ottenere due cose:
1)Fermare i tuoi pensieri e vederli ben disposti davanti a te.
2) Quando sarai nella tua scomfort zone rileggerai i tuoi stati d’animo passati e….(va beh, questo te lo racconterò poi!)
3- IL MOMENTO DI LIBERTA’
Hai un’agenda dove ti segni gli impegni della settimana?
Beh allora prendila e guardala per un minuto. Fatto?
Vedrai una serie di impegni fissati, proposti da altri o ripetuti in serie. Bene, se continui su questa strada ti accorgerai di essere comodamente adagiato sul binario della tua zona di comfort ma la notizia è che non sei tu a guidare il treno!
Ora vai alla prossima settimana. Individua uno spazio in agenda di un’ora.
Quella sarà la tua ora di libertà!
Ogni settimana, meglio se lo stesso giorno, avrai per i prossimi 3 mesi la tua ora di libertà..abbine cura!
Decidi tu cosa fare in questa ora di libertà. Il consiglio che ti dò, per rendere il tuo lavoro più efficace, è di non decidere prima.
Magari puoi decidere che quel giorno sarà dedicato all’outdoor. Quindi potrai andare nel parco che ti piace tanto con scarpe da ginnastica, un libro e dei guantoni da boxe. Oppure vorrai dedicare un giorno alla creatività. Prepara fogli, colori, pennelli.
Durante la tua ora di libertà deciderai cosa fare o non fare.
Mi raccomando, inizia una volta a settimana per 3 mesi!

Questi sono i primi esercizi di Scomfort Zone che ti consiglio di fare. E’ normale se all’inizio ti sembrerà tutto così strano e non vorrai farlo sapere a nessuno. Va benissimo così.
Entrare nella propria scomfort zone mentre tutto attorno a noi sembra così difficile e distante, è questo il tuo obiettivo.
Non ti resta che metterti al lavoro. Se trovi questi esercizi proficui ti chiedo di condividerlo lasciando un commento!
“La vita è come un Eco. Se non ti piace il messaggio che torna, devi cambiare quello che invii”.