Etiopia – Le cose che non sapevi

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Etiopia – Le cose che non sapevi

Che l’Etiopia sia un Paese meraviglioso già lo sapete.
Ho avuto l’occasione di conoscerlo grazie alla Fondazione Butterfly che costruisce pozzi d’acqua per i villaggi più bisognosi. L’Etiopia è un posto affascinante perchè racchiude storia, tradizioni, natura e persone molto accoglienti. Ho la fortuna di organizzare e accompagnare un Viaggio di gruppo solidale insieme alla Fondazione, anche per il 2019 torneremo in quella magnifica terra!
Ma prima, ecco alcune delle cose più bizzarre che troverete al vostro arrivo in Etiopia!

In Etiopia si paga in Birr

È una moneta che non si beve o una birra che non si moneta. Il Birr è la valuta ufficiale dello stato d’Etiopia. Se arrivate in Etiopia con dei contanti, tantissime banche e gli hotel più grandi, di tutte le principali cittá,  vi offriranno il servizio di cambio. Il mio consiglio resta comunque quello di arrivare con poco contante e con una carta abilitata ad un circuito internazionale. Il cambio attuale e di 32 birr ogni euro. Considerando che con 30 birr si può comprare una bottiglia da 33cl di birra (quella vera, quella fatta dal luppolo!) direi che l’affare è presto fatto. Le bionde più comuni in Etiopia sono la Saint George e la Castle. Consiglio di provare anche la rossa Babesha.

Tira fuori la lingua

In Etiopia, secondo uno studio, si parlano circa 90 differenti lingue. Ci sono delle lingue diciamo dominanti al quale fanno seguito differenti dialetti. Le principali lingue parlate, che coinvolgono i tre quarti della popolazione, sono: Oromiffa, Tigrino ed Amarico.
L’Amarico è riconosciuto come lingua di lavoro dal Governo. Mentre senza ombra di dubbio l’inglese è  la lingua straniera studiata e maggiormente praticata.

Un sospiro di sollievo

Ogni cultura ha i suoi vezzi, storture, Tic. Chi ha viaggiato in Francia o nella Svizzera francese saprá bene come vengano usate dai locali come normale intercalare la riproduzione di pernacchie con la lingua. Una cosa piuttosto buffa per chi non lo sa. Avete presente invece il classico sospiro che si fa con la gola in occasione di forte stupore o meraviglia? Bene, avete appena scoperto il Tic nazional-popolare in Etiopia! Io all’inizio pensavo fosse solo la caratteristica del primo etiope che conobbi. Ora ho capito essere una loro curiosa tipicità.

Ti tengo per mano

In Etiopia esiste un’usanza molto particolare riservata solo agli uomini. È prassi, infatti, vedere camminare per la strada coppie di uomini che si tengono per mano. Questa è considerata una grande espressione di amicizia nei confronti dell’altro.

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Istruzione is the way

L’Etiopia è un Paese in fortissimo sviluppo. Il Governo da poco eletto ha ridato stabilità e fiducia agli investitori stranieri. Si prospetta un’imminente quanto doverosa pace armata con l’Eritrea che suggellerebbe il tutto. L’Etiopia, parola di viaggiatore zaino in spalla, è una meraviglia. Combina in modo fantastico natura, cultura ed esperienze. Per chi viaggia in maniera responsabile non rimarrà indifferente dal dato che vi sto per dare. L’80 % della popolazione etiope è analfabeta. Allarmante, tragico. È giusto che lo sappiamo. È giusto che si sensibilizzi su questo argomento. L’acqua è un bene che ti fa vivere. L’istruzione è un bene che ti permette di volare. In virtù della forte espansione economica dell’Etiopia, un Paese non istruito è un Paese destinato ad essere schiavo.

La furbata dell’Arca dell’Alleanza

L’Arca dell’Alleanza, secondo la Bibbia, era una cassa di legno rivestita d’oro e riccamente decorata, la cui costruzione fu ordinata da Dio a Mosè, e che costituiva il segno visibile della presenza della divinità in mezzo al suo popolo. I religiosi etiopi di Axum, sostengono di conservare l’Arca. Tale affermazione non può però essere verificata in quanto essi dicono che l’Arca è un oggetto così sacro che a nessuno può essere permesso di vederla!! Neppure al custode è concesso il privilegio di vedere quanto contenuto all’interno.

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Mo te magno

Non posso dire che la cucina etiope sia molto varia. Almeno per quella che è la mia esperienza. Però posso dire che è molto gustosa. Su tutte la injera, questa grande “piadina” di tef, soffice ma un po’ aspra sopra la quale vengono poste salse e mix di verdure rigorosamente da strappare con le mani. La carne (assolutamente no maiale!) viene servita con diverse combinazioni. La mia preferita è il Tibs. Un vaso di coccio con all’estremitá la carne sminuzzata che viene servita a tavola ancora scaldata dai tizzoni di brace presenti sulla parte inferiore del vaso. Faccio poi due menzioni speciali. Il miele, tanto, buono e speciale. I pop corn, utIlizzati specialmente  nei giorni di festa o da accompagnare al caffè..senza necessariamente avere un maxi schermo davanti!

Il calendario all’incontrario

In Etiopia si utilizza il calendario copto. L’anno inizia il 6 settembre e dura per 13 mesi, di cui 12 della durata di 30 giorni e il tredicesimo mese della durata di 5 giorni (6 negli anni bisestili). Il calendario copto è 7 anni e 113 giorni indietro rispetto a quello cristiano. Quindi in Etiopia stanno vivendo nel 2011! Il Natale copto viene festeggiato il 7 gennaio con affascinanti e suggestive celebrazioni ortodosse. Anche l’ora si calcola in maniera differente in Etiopia. La mezzanotte inizia alle 6 del mattino (quando sorge il sole). Da quel momento inizia il calcolo delle ore. Ad esempio alle 18 (quando tramonta il sole) saranno le 12.

La leva si leva

Dato il lungo conflitto armato contro l’Eritrea, chi viene scelto per essere arruolato tra le forze militari rimane in servizio per 7 anni. Giovanissime vite messe a rischio per interessi e ideali discutibili. Il cambio di Governo, ha finalmente portato alla fine delle ostilità militari contro l’Eritrea. La guerra è finita. Buona vita ragazzi!

Soldati al confine militare nord tra Etiopia ed Eritrea

Essere il cambiamento

Per cambiare le cose è necessario tempo, ma è necessario pure coraggio e determinazione. Tutte caratteristiche che non mancano al primo ministro etiope Abiy Ahmed che appena eletto ha incontrato giorno dopo giorno le diverse etnie abitanti nel Paese, dialogando con loro, ascoltandone le esigenze, cosa mai fatta prima d’ora. La pace con l’Eritrea, dopo un conflitto durato sette lunghissimi anni, è stato il secondo importantissimo passo. L’Etiopia è cambiata, vuole fare la differenza ed essere portavoce di una nuova e rinnovata Africa. L’ultimo passo di questo grande processo di cambiamento è stata l’elezione nel 2018 di Sahle-Work Zewde, la prima Presidente della Repubblica donna in Etiopia, l’unica in tutta l’Africa. Essere portavoci del cambiamento anche quando tutto attorno sembra immobile.

La Presidente dell’Etiopia, Sahle-Work Zewdw. Ph Credit: Innov8tiv.com

Tutto il resto è un mondo tanto differente dal nostro e così autentico che ti farà ragionare e vedere le cose in tutt’altra maniera. La magia del cosiddetto Mal d’Africa.