
13 Giu Il significato di un pozzo d’acqua in Africa – La mia esperienza con la Fondazione Butterfly Onlus
Penso che quello di un pozzo d’acqua in Africa sia un tema che oggettivamente ci è distante. Parlo almeno per la mia generazione, quella dei trentenni. Tutto molto facile. Spingi bottone o alzi levetta. Il gioco è presto fatto: servirsi di acqua potabile è un meccanismo talmente immediato che lo ritieniamo dovuto quanto naturale. Non in Africa, dove l’acqua rappresenta ancora un obiettivo, rappresenta ancora una necessità che fa rima prepotentemente con vita. Si, in Africa l’acqua è vita.

Una mamma africana aiuta il suo bimbo a bere pozzo fondazione butterfly onlus regione del Tigray Etiopia Africa
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L’Etiopia
L’Etiopia si trova nel cosiddetto Corno d’Africa ed è un Paese che in quanto a tradizione, storia e natura non ha nulla da invidiare a nessuno. È qui che venne rinvenuta la mummia di donna più antica al Mondo (chiamata poi Lucy), per proseguire poi con millenarie tribú indigene, chiese scolpite nella roccia, paesaggi mozzafiato e uno dei caffè in assoluto più buoni al Mondo. L’Etiopia invece deve fare i conti quotidianamente con dei bisogni indiscutibilmente primari. Su tutti quello dell’acqua. Oltre il 46% della popolazione etiope, dati del Centro Aiuti per l’Etiopia, si approvigiona di acque presenti in corsi o ristagni inquinati o con batteri, con un’inevitabile ricaduta in termini di salute e speranza di vita.
La Fondazione Butterfly Onlus

uno sguardo semplice strudentessa scuola Betemaria regione Tigray Etiopia pozzo acqua fondazione butterfly onlus
Questa Africa la sto vivendo attraverso una grande opportunità. Cerco sempre infatti la maniera di entrare dentro ai contesti, alle situazioni, per poterle vivere in maniera autentica, cosi come sono, nulla di più. I tour all inclusive e le esperienze “forzate” li lascio ad altri, non fanno proprio al caso mio. L’Etiopia per me ha il nome della Fondazione Butterfly Onlus. Con sede a Castrocaro Terme, la Fondazione opera principalmente in Etiopia da oltre quindici anni e il prossimo inverno si accingerà ad inaugurare il trecentesimo pozzo d’acqua costruito. La priorità per la Butterfly è infatti quella di garantire l’accesso all’acqua nelle zone più remote del Paese, dove sono spesso assenti gli aiuti governativi. Se pensate che ogni pozzo d’acqua serve a comunità che vanno dalle cinquecento alle duemila persone, avete già ben chiari i sorprendenti risultati di questi interventi. A volte pensiamo che azioni così importanti ed incisive necessitino di strutture che non sono alla nostra portata. La Fondazione Butterfly è composta dal suo presidente, Claudio, che a seguito di un grave lutto che lo ha coinvolto ha trovato la forza per trasformare il dolore in gesti concreti che generino vita e speranza per migliaia di persone. La testimonianza di Claudio è servita a incoraggiare tante persone a donare, ad uscire da situazioni di sofferenza e a trovare conforto nell’aiutare altre vite in difficoltá. Fa parte della Fondazione Butterfly anche Coralie, fotografa e figlia di Claudio, che si occupa di tutto il processo comunicativo dei progetti realizzati e in corso. Trovate maggiori informazioni sulla Fondazione Butterfly e su tutti i progetti cliccando qui.
La mia curiosità mi ha spinto a voler vedere da vicino, a toccare con mano quanto conoscevo solo a parole. Claudio e Coralie si sono presi cura di me. Mi hanno permesso di vedere e approfondire le sfaccettature di una cultura e di un’etnia così complessa come quella etiope, introducendomi nelle realtà con le quali collaborano da anni. Questo è stato un privilegio del quale sono molto grato.
Il pozzo d’acqua e non solo
I pozzi d’acqua costruiti dalla Fondazione Butterfly sono di due tipologie: nuovi e rigenerati. Un pozzo d’acqua nuovo comporta la progettazione, costruzione e la perforazione del terreno fino ad oltre cinquanta metri di profondità. Il budget indicativo necessario a completare l’opera si avvicina ai trentamila euro. Un pozzo d’acqua è invece rigenerato quando da un pozzo già esistente si interviene perforando più in profondità, fino ad una nuova falda acquifera. Il budget per un pozzo rigenerato si aggira sui quattromila euro. Ora, lo so che è sempre antipatico parlare di soldi, ma permettetemi una riflessione. Io pensavo sinceramente che operazioni del genere costassero molto di piú. Si, sono tanti soldi è vero. La maggior parte di noi non ne dispone. Immaginatevi però se, per un tempo definito, unissimo tutti i soldi spesi nei regali che ci facciamo per le varie ricorrenze comandate ( baci perugina inclusi), per le varie liste nozze, liste battesimo e quant’altro. Che cifra pensate potremmo raggiungere? Io non lo so, ma credo che genereremmo un aiuto concreto e a dir poco sorprendente. Una bella impronta del nostro passaggio su questa Terra.

Donna pompa la manovella del pozzo per fare uscire acqua regione Tigray Etiopia Fondazione ButterflY onlus
La cerimonia di inaugurazione di un pozzo d’acqua in Etiopia

Enjera piatto tipico africano tef con il miele Africa Etiopia Tigray inaugurazione pozzo acqua fondazione butterfly onlus
Avrei voluto avervi tutti al mio fianco. Sarebbe stato infinitamente più semplice. L’inaugurazione di un pozzo d‘acqua in Etiopia è una grande festa. Ho assistito a ben quindici inaugurazioni insieme alla Fondazione Butterfly e mi riecheggiano ancora all’orecchio le lunghe e gioiose canzoni. La cerimonia inizia con una lunga fila guidata dagli uomini del villaggio. A seguire le donne e infine i bambini. Ogni gruppetto ha il suo canto, la propria maniera di esprimere gratitudine attraverso voce e gesti. Questo insolito corteo termina dopo alcuni giri di fronte alla recinzione del pozzo. Entrano solo le donne del villaggio, insieme ad alcuni bambini. Sono infatti le donne che per chilometrici tragitti trasportando taniche vanno alla ricerca quotidiana dell’acqua. Sono le donne che in questa giornata di festa beneficiano degli onori di quanto realizzato. Attorno al pozzo continua la celebrazione. Dopodiché ci si sposta all’ombra per l’intervento dei membri anziani del villaggio oltre al Presidente della Fondazione Butterfly, ciascuno esprimendo le proprie considerazioni su quanto fatto. “Tutti i salmi finiscono in gloria”, recita un antico detto. Anche in Etiopia si conclude la cerimonia mangiando. Principalmente il “banchetto” è composto da un pane soffice e delizioso, pop corn, uova fritte e le due special guest: caffè e miele.
Del primo tornerò presto ad approfondire quello che è un vero e proprio rituale. Il miele invece, a mia insaputa, è uno degli alimenti maggiormente prodotti in Etiopia, oltre che di una bontà unica.
L’Etiopia in Scomfort Zone
Ho imparato che in Etiopia si esce dalla propria zona di comfrort quando si accetta di mettersi in ascolto. Badate bene che non è per nulla semplice. È facilissimo arrivare con al petto una ideologica coccarda di chi “comunque sta bene”. Si entra in scomfort zone quando si osserva e si rispetta una cultura millenaria agli antipodi della nostra, quando si dá senza l’aspettativa di ricevere nulla in cambio. “Giocando” a queste regole sono convinto che riceverete tantissimo e tornerete a casa ricchi anzi, ricchissimi!

Mattia fiorentini alias scomfort zone insieme ai bambini della scuola di Betemaria regione Tigray Etiopia durante la inaugurazione di un pozzo con la fondazione butterfly onlus