
30 Mar La Casa degli Schiavi sull’isola di Gorée in Senegal
La casa degli schiavi è uno di quei posti da non perdere per chi viaggia local.
Siamo sull’isola di Gorée a pochi chilometri da Dakar, la capitale del Senegal.
La casa degli schiavi sull’isola di Gorée è un sito Patrimonio dell’Umanitá UNESCO.
Ora ti spiego il perché.
Visitare la Casa degli Schiavi sull’Isola di Gorée
Solo novecento metri di lunghezza e trecento di larghezza, questi sono i numeri dell’Isola di Gorée di fronte a Dakar in Senegal,
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Su questa piccola isola è presente un sito molto importante per la storia recente e per testimoniare violenze che non si devono più ripetere.
LA CASA DEGLI SCHIAVI, Maison des esclaves, è il luogo dove portavano tutti gli africani che poi venivano venduti e imbarcati verso Europa e Americhe.
Stiamo parlando ovviamente del periodo dopo la scoperta delle Americhe, dal XVI secolo in avanti,
Sarà una visita breve ma a mio avviso necessaria, per diventare maggiormente consapevoli delle atrocità che la nostra specie è stata capace ed è capace di compiere.

Cosa vedere nella Casa degli Schiavi
L’ingresso alla Maison des esclaves è di 1500 Sefa, poco più di due euro.
Prima di arrivare ,diverse guide locali si offriranno per accompagnarvi in visita al Museo e all’Isola.
Io non ho esperienza diretta di questo servizio, perché viaggiavo con un amico nativo dell’isola, ma sicuramente avere persone qualificate che vi spieghino è importante.
La struttura della Casa Museo è ben tenuta e tinteggiata, le stanze anguste e le piccole fessure d’aria lasciano intendere quanto fosse duro dover stare lì.
Verrete accompagnati nelle varie stanze, dove gli schiavi venivano stipati e torturati.
Questo causó anche il propagarsi di diverse malattie sull’isola.
Verso la metà dell’edificio è presente LA PORTA DEL NON RITORNO.
Si tratta di un varco aperto che dá sull’Oceano Atlantico dove gli schiavi che passavano da lì non facevano più ritorno in Africa.
In visita alla Casa degli Schiavi sono venute tante personalità, come ad esempio Barack Obama.
Tutti qua però si ricordano la visita di Papa Giovanni Paolo II che rimase per diverso tempo in preghiera, profondamente commosso e addolorato per quello che accadde in questa struttura.
Da viaggiatori non possiamo passare indifferenti davanti a luoghi come questo che hanno messaggi profondi da condividere.
Viaggiare in un certo modo fa conoscere e il conoscere deve permettere che gli sbagli non vengano ripetuti.
