
25 Feb “La mia quarantena nella Giungla” – Recensione del libro di Lorenzo Olivieri
Condividere un Festival Internazionale in mezzo alla natura per poi ritrovarsi bloccati nella Giungla durante l’inizio della Pandemia mondiale. La storia di Ri-Generazione di Lorenzo Olivieri.
Lorenzo tra Italia, Perù…e Panama

Non sono solito scrivere recensioni di libri.
L’ho fatto solo una volta prima d’ora riguardo a MI COMUNA 13 il libro di Simone Piccini che parla di un progetto nel quale sono direttamente coinvolto.
Ci sono “cascato di nuovo”, finisco di leggere un libro scritto da un amico viaggiatore, le vibrazioni che provo sono così alte che decido di prendere il laptop e scrivere di getto.
La mia quarantena nella Giungla è il primo libro di Lorenzo Olivieri, marchigiano di origine, cittadino del Mondo per scelta, comunicatore e viaggiatore.
Qualche anno fa ho conosciuto Lorenzo insieme al suo socio e amico Jacopo Tabanelli con il quale ha fondato la Compagnia di Viaggi Mistici Chakruna – The Orgasmic Way of Living.
Ci unisce il grande amore per il Sudamerica, loro più “connessi” con il Perù mentre io con la mia amata Colombia.
Ho parlato proprio con Lorenzo in merito alle Esperienze Local da vivere in Perù.
Il libro inizia con la scelta di Lorenzo, insieme all’amica Vanessa, di recarsi a Febbraio 2020 a Panama per partecipare a un grande Festival tra spiaggia e foresta…il Tribal Gathering.
Rimanere bloccati, sia fuori che dentro

Alzi la mano chi durante il primo lockdown è rimasto impietrito, impotente, non sapendo proprio cosa fare.
Urca in quanti siamo!
Chiusi in casa, spesso lontani dalla natura e preoccupati per le sorti dei nostri cari.
Lorenzo invece si trova in una situazione particolare.
E’ immerso nella natura, insieme a persone con cui trova una forte connessione.
Le notizie che arrivano da tutto il Mondo cambiano subito lo scenario, le autorità locali si fanno insistenti, molti cercano di tornare a casa.
Lorenzo ci accompagna attraverso le sue personali decisioni.
Trovare il modo di tornare in Perù dove stava lavorando, rientrare in famiglia in Italia oppure restare lì.
Emerge un conflitto tra la parte razionale e quella emozionale.
Forse Lorenzo e Vanessa erano destinati a vivere un lungo periodo di quarantena nella foresta tropicale di Panama.
Quando si sono “arresi” al fatto di non poter lasciare quel posto allora si, è iniziata la vera avventura di scoperta.
E’ un conflitto che viviamo spesso se ci pensi.
Proseguire per la strada verso la quale ci porta la nostra mente oppure lasciare che le situazioni accadano e misurarsi con la realtà che si viene a creare.
Il tempo ispirato è un tempo Generatore

Sono sempre stato poco propenso a leggere libri o guardare film riguardanti la pandemia.
E’ come se una parte di me volesse dimenticare, tornare al lockdown con la memoria fosse un atto di “violenza”.
E’ per questo che non ho letto subito il libro di Lorenzo.
Ma di questa decisione sono molto felice.
Alla giusta distanza temporale sono riuscito a trattenere le sue riflessioni con un altro atteggiamento.
Noi viaggiatori sappiamo che il tempo non è sempre lo stesso.
Esiste un tempo di incontro, un tempo di scoperta, un altro di dolore e crisi.
Lorenzo è riuscito a fermare il suo tempo nella foresta di Panama per immortalare delle ispirazioni interiori, quelle che arrivano quando sei maggiormente connesso con te stesso e l’Universo.
Io ad esempio mi sento molto ispirato quando faccio lunghi viaggi da solo in bus oppure sono in qualche spiaggia deserta.
Ogni capitolo del libro inizia con una frase di qualche scrittore o personaggio famoso alle quali fanno eco le intuizioni di Lorenzo che, intrappolato dentro uno scenario inaspettato, si muove in equilibrio tra il suo presente e il desiderio di iniziare a costruire un futuro diverso.
Una nuova idea di Comunità

Viviamo in una società dove è sempre più complicato trovare un confine tra noi e gli altri.
Siamo cresciuti dentro ad una continua ottica di competizione, ottenere risultati sempre migliori che ci consentivano di eccellere.
In questo modo le persone che ci stanno attorno, anche se amiche, finiscono per essere viste come individui a cui dover dimostrare, sempre e comunque, il raggiungimento di risultati.
Nel libro di Lorenzo emerge la sensazione che se questa pandemia ha portato una rottura insanabile, la ricostruzione debba avvenire in comunione con altre persone.
Questo concetto di Comunità, di Ecovillaggio, cresce costantemente durante la narrazione.
Un’occasione per avvicinarsi a un nuovo modo di vivere il quotidiano, per chi magari sente il desiderio di conoscere “nuove strade”.
Il libro si conclude in maniera inaspettata.
Lorenzo lascia la narrazione dei suoi mesi nella Giungla e inizia a dialogare su quello che sta accadendo insieme ad amici e collaboratori che stanno vivendo la pandemia da altre parti nel Mondo.
Il focus di queste chiacchierate non è mai “Cosa sta succedendo” ma sempre “In quale direzione vogliamo andare?”.
Non mi rimane altro che augurarvi buona lettura e riflessione con LA MIA QUARANTENA NELLA GIUNGLA: ISPIR-AZIONI PER UNA NUOVA UMANITA’.