
06 Ago Trekking all’Acquacheta – Percorso più lungo
Sono diverse le possibilità di trekking ed esperienze outdoor che passano dalla famosa Cascata dell’Acquacheta nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.
Come avrai notato, il titolo di questo articolo richiama un trekking più lungo per arrivare alla cascata dell’Acquacheta.
Allora ci stai dicendo che esiste un percorso più breve?.
Certo, per arrivare alla cascata dell’Acquacheta esiste un percorso “classico” che parte dal centro abitato di San Benedetto in Alpe.
Questo itinerario lo trovi leggendo La cascata dell’Acquacheta – Un trekking per tutti.
Qui invece ti racconterò come fare un trekking all’Acquacheta passando per un percorso più lungo ma molto suggestivo e panoramico nel cuore del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi.

Alla cascata dell’Acquacheta – Itinerario più lungo
Parliamoci subito chiaro.
L’itinerario trekking alla cascata dell’Acquacheta più lungo che ti sto per presentare è di circa 12,5 km e 650 metri di dislivello positivo.
E’ un percorso alla portata di chi è abituato a camminare e in buone condizioni di salute.
Affronterai una salita bella tosta in mezzo a un verdissimo bosco incontaminato per poi lasciar andare il sorriso davanti al panorama che ti si presenterà sul crinale.
Itinerario a piedi per l’Acquacheta – I sentieri da seguire
Il vostro punto di riferimento per questa giornata sarà il piccolo Comune di San Benedetto in Alpe in provincia di Forlì-Cesena.
Se siete escursionisti esperti vi potrebbe interessare leggere anche Trekking per esperti da San Benedetto in Alpe.
Rifornitevi nei negozi circostanti di acqua, panini e del necessario per l’escursione a piedi.
Ricordate che se parcheggiate nelle strisce blu dovrete pagare il parcheggio anche di domenica, se lo ricorda bene una partecipante di un mio trekking!!.
Vi consiglio di partire per questo anello imboccando il sentiero CAI 409 che si trova dopo il ponte sulla destra dove scorre il torrente Acquacheta.
Dal di lì entrerete dentro ad un meraviglioso bosco di cerri e roverelle che presto inizierà a salire.

A mio avviso è più indicato che facciate questo tratto in salita, percorrendo buona parte del dislivello totale, piuttosto che farlo in discesa percorrendo l’anello nella direzione opposta.
ATTENZIONE!
Se piove o è piovuto abbondantemente nei giorni precedenti, sconsiglio di percorrere questo sentiero.
Le zone di fango che si accumulano rendono scivoloso e, a mio avviso, poco sicuro, questo sentiero.
In queste situazioni consiglio di fare il sentiero natura classico o percorrere itinerari ancora più lunghi.

Come già detto, questo sentiero vi farà percorrere nei primi 3-4 km buona parte del dislivello positivo del trekking.
Durante la salita godetevi però la meraviglia naturalistica dentro alla quale vi troverete.
Cerri, roverelle, felci, faggi, bellissime orchidee maggiori durante i mesi di aprile, maggio e giugno insomma, un momento importante da gustarsi in natura.
Noterete inoltre su alcuni alberi apposto il logo del Cammino di Dante, che passa proprio da qui.
Arrivati sul crinale raggiungerete Prato Andreaccio a 991 metri slm.
Siete nel punto più alto del vostro trekking.
Ammirate davanti a voi le colline che piano piano si addentrano verso le valli di San Godenzo nel territorio toscano.

Proseguendo sempre per il sentiero 409 (troverete il bivio con il 419) passerete vicino ai ruderi delle case di Monte di Londa, le Balze tra Fossi e il Sodaccio, abitazione già presente nel catasto del 1824.
Testimonianze di un tempo passato fatto di lavoro nei campi, pochi incontri ma tanta connessione con la natura circostante.
La Piana dei Romiti e la Cascata dell’Acquacheta
Appena raggiungerete un fiume si accenderà una mega lampadina sopra la vostra testa..siamo in prossimità della Cascata dell’Acquacheta!
Ebbene si, seguite il torrente per ammirare il famoso salto tanto caro a Dante, che più tardi vedrete dalla parte opposta.
Non superate però le recinzioni come qualche volta hanno fatto gruppi di co….ni.
Se sono state messe delle limitazioni vuol dire che oltrepassarle è pericoloso e ci si deve fermare lì.
Godetevi il paesaggio attorno perchè è davvero stupendo!.
Proseguendo il cammino da dove siete arrivati, oltrepassate un ponte e raggiungete la Piana dei Romiti.
Qui un tempo sorgeva un monastero e fu proprio da questa comunità di monaci che Dante trovò accoglienza durante una parte del suo anno in esilio da Firenze tra il 1303 e il 1304.

Da lì scendendo raggiungerete la cascata del Lavane con la sua pozza che invita ad una meritata sosta e, proseguendo per il sentiero in salita, ammirerete la cascata dell’Acquacheta in tutta la sua maestosità.
Non c’è una stagione adatta per arrivare fino a qui.
D’inverno la cascata raggiunge ovviamente un’ampiezza importante rispetto all’estate dove però si ha più modo di godersi la giornata.
Devi sapere che il torrente Acquacheta, una volta compiuto il famoso salto, raggiunge il centro abitato di San Benedetto in Alpe per poi congiungersi al torrente Troncalosso.
Da questa unione nasce il fiume Montone che raggiunge Forlì e poi, insieme al fiume Ronco, raggiunge il Mar Adriatico.

Il sentiero di ritorno
Una volta raggiunto il punto dove ammirare al meglio la cascata dell’Acquacheta ritornare al punto di partenza è molto facile.
Proseguite per il sentiero CAI 407, prevalentemente in discesa, fino a raggiungere San Benedetto in Alpe.
Fate attenzione a questo tratto, è molto curato ma altrettanto suggestivo e interessante.
Passerete dal vecchio Mulino dei Romiti e avrete sempre alla vostra destra il torrente Acquacheta.
Un’alternativa di sentiero, ovviamente da fare sempre con la cartina sotto mano, potrebbe essere quella di imboccare il sentiero CAI 429 proprio vicino al punto panoramico della cascata.
Lungo questo sentiero passerete vicino alla Comunità di Pian Baruccioli.
Ho avuto l’enorme piacere di conoscerli, insieme ad un mio gruppo, durante uno Scomfort Trek.
Eccoci giunti a conclusione del nostro trekking “virtuale”.
Non fate mai l’errore di sottovalutare queste esperienze.
Arrivateci con il giusto equipaggiamento (scarpe, abbigliamento, acqua, ecc.) e dopo aver ben studiato il percorso.
Così facendo potrete aprirvi con estrema serenità alla scoperta e alle situazioni che il cammino vi mostrerà!