Trekking al Monte Vettore – Sibillini ad alta quota

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Trekking al Monte Vettore – Sibillini ad alta quota

“Per ogni cosa c’è un posto, ma quello della meraviglia è solo un pò più nascosto” o semplicemente sulla vetta più alta dei Monti Sibillini, il Monte Vettore!

Siamo sulla meravigliosa cornice dei Monti Sibillini, al confine geografico tra Marche e Umbria e stiamo per partire per il trekking al Monte Vettore.
Scarponi ben allacciati che si parte!

Trekking al Monte Vettore

Quella di fare un trekking sul Monte Vettore, la cima più alta dei Monti Sibillini, sarà un’esperienza di cammino bella ed emozionante.

Inizio subito a darti qualche informazione tecnica per il trekking al Monte Vettore.

Lunghezza: circa 10 km.
Dislivello positivo: circa 1020 metri
Durata: 5 ore (soste escluse)

Se volete scendere ai Laghi di Pilato e poi risalire, dovete aggiungere almeno 1 ora e mezza di cammino per circa 3 chilometri in più.

Perchè fare un trekking al Monte Vettore sui Monti Sibillini?

Il Monte Vettore è la vetta più alta dei Monti Sibillini, e si piazza al quarto posto tra gli appennini del Centro Italia.

Fare un trekking al Monte Vettore vuol dire raggiungere i suoi 2476 metri di altezza e “dominare” con lo sguardo tutte le valli circostanti.
E’ un’esperienza fatta di contrasti, scorci, fatica che ti fa raggiungere delle mete uniche.

Il sentiero che ti sto per proporre è un’andata e ritorno facile da trovare, partendo da Forca di Presta in provincia di Arquata del Tronto, poco prima del confine con l’Umbria.

Come hai letto dalle informazioni tecniche, il dislivello che dovrai percorrere sarà di 1000 metri per arrivare fino ai 2476 metri della vetta.
Questo vuol dire che ti aspetta una salita pressochè costante, fatta di tratti più dolci e altri più impegnativi.
Così al ritorno, dove alcune parti di discesa andranno fatte con calma.

Questo itinerario al Monte Vettore lo classifico come Medio/Impegnativo alla portata di chi sia abituato a camminare e in buone condizioni di salute.

Detto questo ho visto tanti bambini e persone adulte che al loro passo sono arrivate in cima godendosi lo spettacolare paesaggio che li attendeva.

Raccomandazioni per la salita al Monte Vettore

Sono cose che sapete già ma non mi stanco di ricordarlo, specialmente per questo trekking.
Per salire al Monte Vettore vi raccomando di portare con voi:

  • Buone scarpe da trekking (e fin qui!);
  • Un cappellino (non incontrerete alberi durante il percorso);
  • I bastoncini per camminare (molto utili per distribuire il peso, soprattuto in discesa al ritorno);
  • Una buonissima scorta di acqua;
  • Una giacchetta o k-way paravento per quando arriverete alla vetta.

Il Monte Vettore è composto principalmente da roccia calcarea formatasi da 200 a 20 milioni di anni fa.
Lungo il sentiero troverete diverso pietrisco e ciottolame, per cui vi consiglio di prestare attenzione specialmente durante la discesa.

Il bivacco Tito Zilioli

Non avrete ancora raggiunto la vetta del Monte Vettore, ma non mancherà moltissimo quando raggiungerete il Bivacco Tito Zilioli.

Si tratta di un bivacco a 2250 metri, costruito nel 1960 e intitolato a un’escursionista ascolano che su queste pendici perse la vita.

Il bivacco che troverete è stato ricostruito e inaugurato durante l’estate del 2021.
Quello di prima è stato smantellato dopo aver subito danni importanti durante il sisma del 2016.

Una parte del Bivacco Zilioli è sempre aperta e dispone di alcune cuccette in legno dove poter passare la notte.

Una seconda parte è chiusa e può essere affittata contattando la Sezione CAI di Ascoli Piceno.

I Laghi di Pilato

Come ti dicevo a inizio articolo potresti allungare il tuo trekking al Monte Vettore scendendo alla scoperta dei Laghi di Pilato.
In origine era un unico lago di origine glaciale, ora suddiviso in due parti.

Può capitare che scompaia, e questa non è una magia, perchè il surriscaldamento climatico e alcune crepe accentuatesi dopo il sisma ne stanno seriamente compromettendo l’esistenza.

La leggenda vuole che Ponzio Pilato, dopo essere stato giustiziato per non avere impedito la crocifissione di Gesù Cristo, venne caricato in un carro trainato da due buoi e portato fuori da Roma.

Questo carro si scontrò contro il Pizzo del Diavolo e il corpo cadde nella conca dove ora sono presenti i laghi, che prendono spesso tonalità rossastre.

A dire il vero, questo colore non è dato dal sangue di Pilato ma dal Chirocefalo dei Marchesoni, un gamberetto presente da milioni di anni che popola solo questo lago in tutto il Mondo.
Il suo nome deriva da Vittorio Marchesoni, Direttore dell’Istituto di Botanica dell’Università di Camerino, che lo scoprì per la prima volta.

Per arrivare a questi laghi, invece che prendere il sentiero che vi porterà alla cima del Vettore, andate a sinistra scendendo una volta raggiunto il Bivacco Zilioli.

Prestate molta attenzione perchè in alcuni punti il sentiero è stretto e bisogna procedere con molta calma.

Monti Sibillini in Scomfort Zone

L’uscita dalla mia zona di comfort, e quindi l’ingresso in un mondo nuovo fatto di scoperta, sui Monti Sibillini passa dalla conoscenza di questo territorio attraverso le persone che lo abitano, duramente colpite dal Sisma del 2016.

L’esperienza di gruppo che propongo si chiama Monti Sibillini – A passo lento oltre il Sisma.

In genere accompagno qui dei gruppi due volte all’anno, nei mesi di Giugno e Agosto.

Sono disponibile ad accompagnare anche gruppi privati.

Attraverso le esperienze e i trekking che faremo sosterremo albergatori, pastori e coltivatori diretti delle zone terremotate che hanno resistito e continuano a lavorare per l’amore che li lega alla loro terra.

Uno dei progetti che sostengo è Monte Vector – “Un Rifugio per ripartire” sui Monti Sibillini.

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