
20 Ott La Via Francigena del Sud: Da Troia a Monte Sant’Angelo
Ti racconto le emozioni che ho vissuto percorrendo a piedi la Via Francigena del Sud da Troia a Monte Sant’Angelo, dandoti spunti e suggerimenti pratici.
La Via Francigena Micaelica: da Troia a Monte Sant’Angelo
La Via Francigena del Sud è il tracciato che un anonimo francese nel 300 d.c. percorse a piedi da Roma fino ad arrivare sulle coste della Puglia per poi imbarcarsi e arrivare fino in Terra Santa.
In questo articolo ti racconto di più sulla Via Francigena del Sud che da Troia arriva fino a Monte Sant’Angelo.
Siamo in Puglia, nel territorio conosciuto come Gargano.
Si chiama Via Francigena Micaelica, da non confondere con la variante Traiana che da Troia arriva a Bari, perchè questi territori meravigliosi sono molto legati e connessi al culto dell’Arcangelo Michele.
Io ho avuto la fortuna di percorrere la Via Francigena del Sud da Troia a Monte Sant’Angelo come Ambassador del Road To Rome 2021 promosso da AEVF, l’Associazione Europea delle Vie Francigene.
In questo articolo troverai suggerimenti, spunti e le emozioni che ho provato facendo a piedi i 105 km che dividono Troia da Monte Sant’Angelo.
Per programmare il tuo cammino ti rimando al sito di AEVF che è fatto benissimo, dove potrai scaricare le tracce GPS e trovare tante info utili.
Forse potrebbe esserti utile leggere PRIMA DI PARTIRE PER LA VIA FRANCIGENA.
Il territorio della Via Francigena in Provincia di Foggia
Quello che stai per attraversare a piedi è un territorio aspro, secco, verde, accogliente, sfidante, insomma…la Puglia!
Tienilo a mente, per lasciare spazio alla scoperta, alla fatica, agli incontri belli e inaspettati.
Passerai dall’entroterra foggiano, pieno di ulivi e delle immancabili pale eoliche, fino alle zone garganiche più alte, con fitte foreste e città bianche.
Di seguito ti racconto tappa per tappa da Troia a Monte Sant’Angelo durante la mia esperienza da pellegrino per il Via Francigena Road to Rome.
Da Troia a Lucera

Questa tappa a piedi ti impegnerà per circa 22,2 km.
Troia è un paesello bellissimo, fitto di viuzze, con una cattedrale imponente e suggestiva.
Mi ha colpito la vitalità con la quale si animano le strade di giovani la sera.
Noi ci siamo messi in cammino insieme a Michele Del Giudice, per me un saggio, una persona che ama fortemente quelle terre, crede tanto nella Via Francigena e ha due occhi intensi che comunicano tutto questo.
Michele gestisce l’Hospital del Cammino di Troia dove attendere i pellegrini in arrivo.
Iniziamo la tappa di Troia vedendo già all’orizzonte la meta: Lucera con le mura del suo castello che spiccano in alto.
Ci aspetta una bella camminata, pochi tratti su strada, molti su sentieri sterrati.
Non ci sono molte zone d’ombra, avere delle buone scorte di acqua con sè durante la Via Francigena Micaelica è f-o-n-d-a-m-e-n-t-a-l-e.
In questo tratto di Puglia spuntano i primi uliveti, qualche vigna del famosissimo Nero di Troia e pale, tantissime pale eoliche, pale ovunque.
Il vento non manca e con esso la presenza di questi enormi bestioni rotanti.
Michele accompagnandoci lungo il cammino ci dice:
“Qua abbiamo un sacco di energia eolica ma le nostre bollette sono care quanto le vostre”.
Pausa di riflessione.
Ogni tanto ci fermiamo e intervalliamo l’incontro con due ragazze francesi che stanno percorrendo lo stesso tratto.
Enzo dei Lions di Lucera ci assiste portandoci acqua fresca e qualche dolcetto, e intanto prova in un francese a dir poco maccheronico ad essere utile alle pellegrine.
Quando percorro questi tratti pianeggianti tra campi coltivati e terre secche penso sempre ai pellegrini di un tempo.
Quanta forza e determinazione per intraprendere il cammino, quanta tenacia per non mollare e raggiungere la meta.
Veniamo accolti da Le Cruste – Dimora Storica, una chicca tra le campagne.
Il gentile proprietario ci mostra la sua residenza e il tavolo da biliardo dove giocò Massimo Troisi quando girò “Le vie del Signore sono finite“.
Le signore dei Lions di Lucera imbandiscono un tavolo pieno di bruschette al pomodoro, taralli, confetture fatte in casa e vino.
Hai capito questa Puglia? Orgoglio, passione e accoglienza.
Lucera è una meraviglia.
Fino a ieri non pensavo neanche esistesse.
Un centro storico ben tenuto, una fortezza, una città viva piena di gente e di locali.
Alloggiamo all’Hotel Federico II, praticamente in centro, soluzione comoda ed economica per noi camminatori erranti.
Tutti i dettagli di questa tappa li trovi su Tappa MSA 01 – Da Troia a Lucera
Da Lucera a San Severo

Lasciare il bello, il sicuro, per aprirsi al nuovo, è questo lo spirito del camminatore, del viaggiatore aggiungo io.
A Lucera si sta bene, l’accoglienza è stata calorosa, ma si deve ripartire.
23,3 km di tappa per arrivare nella città di San Severo.
Passiamo dal castello che ammiriamo dall’esterno per poi discendere in una grande vallata pianeggiante.
All’inizio si ripete il copione del giorno precedente. Pianura, sterrato, pochi alberi.
Si passa da piantagioni di pomodori, si incontrano erbe spontanee, il contesto è rurale, parla di agricoltura, balle di fieno e vecchi ruderi contadini.
Passerete nel mezzo di un enorme vigneto e, se sarà durante la stagione della vendemmia, la tentazione di staccare i grappoli sarà fortissima.
Potete trovare la scusa di volervi riparare all’ombra.
La tappa da Lucera a San Severo è tosta perchè non ci sono punti acqua, poca ombra e poi gli ultimi 2-3 km sono di asfalto lungo la statale (prestate molta attenzione).
Una bella prova per i pellegrini lungo la Via Francigena Micaelica, non trovate?
San Severo è una città abbastanza grande, ha un bel centro storico ed è caratterizzata da cinque imponenti campanili di colori e conformazioni differenti.
Ma noi pellegrini abbiamo un grande punto di riferimento in città.
Si tratta del Via Francigena Info Point che troverete ubicato all’Enopolio Daunio.
Enopolio Daunio è un luogo di incontro creato da Fabiola e Giorgio, due amici con i quali ho avuto la fortuna e il piacere di camminare durante il Road To Rome, creato per degustare vino del territorio, conoscere produttori locali e scoprire le meraviglie del territorio circondato dai Monti Dauni.
Fate affidamento su Fabiola e Giorgio per avere informazioni e trovare un alloggio, ne rimarrete piacevolmente colpiti!
E’ proprio qui all’Enopolio Daunio che sarà possibile alloggiare per la notte.
Tutti i dettagli di questa tappa li trovi su Tappa MSA 02 – Da Lucera a San Severo
Da San Severo a Stignano

Non fate come me, un romagnolo mai sceso nel foggiano prima d’ora, che pensava che la zona del Gargano fosse tutta pianeggiante!
Per fortuna i tanti amici e associazioni del posto incontrate lungo il cammino sono sempre stati gentili e sorridenti, senza mai minacciarmi di “spezzarmi la noce di capo collo”.
Sul Gargano si sale e anche parecchio, ma lo vedremo dopo.
La tappa da San Severo a Stignano è di 22,6 km.
La prima parte mi è piaciuta tantissimo perchè si passa dentro ad una linea ferroviaria dismessa (nascerà in futuro una ciclovia) con possibilità di camminare sulle vecchie rotaie in legno in mezzo a campi di ulivo.
Portate sempre con voi un paio di guanti in lattice e un sacchetto di plastica (questo vale per tutti i cammini di tutto il Mondo).
Viaggiare slow permette di guardare le cose da un’altra prospettiva (una prospettiva bellissima) e avere il tempo di raccogliere per quello che si può un pò di rifiuti che si potrebbero incontrare lungo il cammino.
Passata la vecchia linea ferroviaria vi aprirete ad una zona sempre pianeggiante ma ancora più verde.
Vedrete in lontananza Monte Sant’Angelo, un pò alla volta si sale e questo sono convinto che, dopo giorni di piana, lo prenderete con grande soddisfazione.
Noi ci siamo fermati lungo il cammino da Zilletta di Brancia, una realtà che produce farine da grani antichi.
Siamo stati accolti da melone fresco e un posto dove riposarci all’ombra.
Magari potrete avere anche voi la stessa fortuna!
La tappa si conclude arrivando al Santuario di Santa Maria di Stignano.
Attenzione però!
Nelle strutture a fianco al convento non è possibile alloggiare.
Vi consiglio di prenotare anticipatamente nelle zone limitrofe come San Marco in Lamis e Borgo Celano.
Tutti i dettagli di questa tappa li trovate su Tappa MSA 03 – Da San Severo a Stignano
Da Stignano a San Giovanni Rotondo

Aaaaah quanto sono buoni i fichi d’India!
Camminare lungo la Via Francigena Micaelica sarà per voi anche un percorso di colori, sapori e gusti.
Se inizio a parlare della gastronomia rischio di non finire più!
Questo territorio mi piace perchè nei prodotti locali c’è sempre tanta tanta verdura.
Ma allacciamo bene gli scarponi e torniamo a camminare.
La tappa di oggi, da Stignano a San Giovanni Rotondo, è di 19,4 km.
Un bellissimo percorso!
Ma si sà, le cose belle vanno guadagnate.
E così nella prima parte salirete parecchio per raggiungere il crinale.
Per buona parte della salita sarete immersi nella vegetazione tra arbusti e roverelle.
La cima invece diventerà “lunare”.
E’ un tipo di ambiente che mi piace particolarmente.
Distese verdi contornate da grandi sassi e alcune vecchie costruzioni contadine in pietra.
Alla vostra destra San Marco in Lamis, all’orizzonte si intravede timido il golfo di Manfredonia affacciarsi sul mare.
Una tappa al Santuario di San Matteo Apostolo ve la consiglio prima di entrare in faggeta e camminare fino all’arrivo di San Giovanni Rotondo.
Qui abbiamo dormito all’Hotel Corona, una gestione molto accogliente per i pellegrini e una cena con prodotti tipici davvero eccezionale.
Tutti i dettagli di questa tappa li trovate su Tappa MSA 04 – Da Stignano a San Giovanni Rotondo
Da San Giovanni Rotondo a Monte Sant’Angelo

Ultima tappa di questo cammino micaelico lungo la Via Francigena del Sud saranno i 21,9 km che dividono San Giovanni Rotondo a Monte Sant’Angelo.
Dopo un breve tratto su strada asfaltata sarà il momento di virare tra i resti di un’antica abbazia secolare e la zona che viene chiamata “La Palude”.
Inizierà un tratto di foresta molto bello e suggestivo.
Ma è la parte finale la vera e propria chicca.
Accompagnati dal Mar Adriatico che bagna la costa pugliese (se il cielo è limpido potrete scorgere in lontananza addirittura Castel del Monte) passerete per un crinale fatto di verde e sassi come il giorno precedente fino a raggiungere il castello di Monte Sant’Angelo.
Siete arrivati a conclusione della Via Francigena Micaelica.
E non potrà assolutamente mancare la visita della Basilica e della grotta dell’Arcangelo Michele.
Qui facendovi timbrare le vostre credenziali riceverete inoltre la “testimonianza” per essere passati in questo luogo dall’importante valore spirituale.
Monte Sant’Angelo, per i pellegrini, fa rima con l’Associazione Monte Sant’Angelo Via Francigena.
Matteo, Biagio, Nico e tutti gli altri componenti dell’Associazione sono convinto che vi faranno da subito sentire come a casa.
E’ anche questa la bellezza di essere pellegrini.
Lasciare l’incerto, mettersi in cammino e intrecciarlo con tanti visi e storie che dopo poco diventeranno amicizie.
Godetevi Monte Sant’Angelo, i suoi vicoli e le sue focacce al forno perchè ne rimarrete impressionati.
Noi abbiamo alloggiato all’Hotel Michael, semplice e adatto ai pellegrini, posto a 50 metri dal Santuario di San Michele.
Tutti i dettagli di questa tappa li trovate su Tappa MSA 05 – Da San Giovanni Rotondo a Monte Sant’Angelo
Sono partito senza aspettative, con idee sbagliate e con la consapevolezza di regalarmi un tempo importante.
Sono tornato a casa con lo zaino pieno di regali, birre artigianali, marmellate allo zafferano e una statua di 40 cm di gesso dell’Arcangelo Michele.
Dentro a questi regali c’è un pezzo della colorata accoglienza pugliese, ma c’è anche la bellezza di fare un cammino così importante, riempirsi il cuore di emozioni e ricordi e non vedere l’ora di ripartire un’altra volta.